Porta la data del 30 Settembre la richiesta da parte di Comdata di ricorrere agli ammortizzatori sociali, in ragione dell’emergenza Covid-19.
Una richiesta avanzata per 6 sedi diverse, più precisamente per i siti di Asti, Ivrea, Torino, Marcianise, Roma e Olbia, per una durata di 9 settimane.
Relativamente alla sede di Asti, ecco il contenuto della comunicazione:
Con la presente la Scrivente comunica alle spettabili OO.SS. di trovarsi costretta a richiedere, ai sensi della normativa in oggetto, un nuovo intervento del Fondo di integrazione salariale (F.I.S.) sul sito produttivo di Asti, Corso Alessandria n. 459 angolo Via Guerra, mediante l’utilizzo dell’assegno ordinario, per dare attuazione ad un Piano di riorganizzazione del lavoro e di riallocazione del personale tra le diverse attività esistenti sul sito di Asti dell’Azienda. Tale piano si rende necessario per fronteggiare i cali dei volumi di lavoro pervenuti e le conseguenti difficoltà di saturazione del personale ingeneratesi anche in ragione degli impatti conseguenti all’emergenza sanitaria cagionata dalla diffusione del virus Covid-19.
La Scrivente quindi necessita di ridurre almeno parzialmente le proprie attività, per le finalità sopra rappresentate, facendo ricorso al F.I.S. per una durata di 9 settimane, con decorrenza dal 5 ottobre 2020, nei confronti di un numero massimo di 602 lavoratori, con sospensione fino a zero ore settimanali in forza presso l’unità produttiva di Asti, Corso Alessandria n. 459 angolo Via Guerra.La Società rimane a disposizione sin da subito per fornire tutti i chiarimenti in relazione al provvedimento da adottare e, per tutto quanto sopra, ad effettuare l’esame congiunto previsto al fine di analizzare le modalità ed il perimetro di applicazione del Fondo d’Integrazione salariale in oggetto.
Naturalmente subito dopo la ricezione di una richiesta inattesa, immediata la movimentazione dea parte delle nostre Rsu, con una prima call alla quale seguirà un incontro tra Comdata e gli esponenti nazionali.